Un’analisi approfondita del fenomeno criminale legato alla contraffazione e alla violazione della Proprietà Intellettuale emerge dal recente rapporto congiunto redatto dall’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) e dall’Agenzia dell’Unione Europea per la Cooperazione nell’Attività di Contrasto (Europol).

Il documento, presentato nell’ottobre 2024 durante la conferenza sulla criminalità nel settore della Proprietà Intellettuale tenutasi a Madrid, evidenzia come le organizzazioni criminali abbiano sviluppato metodologie sempre più sofisticate per sfruttare la domanda globale di prodotti a basso costo, ingannando i consumatori e causando danni significativi all’economia, alla salute pubblica e all’ambiente.

I numeri del fenomeno sono allarmanti: nel corso del 2022, le autorità europee hanno confiscato circa 86 milioni di prodotti contraffatti il cui valore complessivo è stato stimato oltre i 2 miliardi di euro. Di questi sequestri, il 60% è avvenuto all’interno dell’Unione Europea, mentre il restante 40% è stato intercettato alle frontiere. Tra i prodotti maggiormente interessati figurano giochi elettronici, materiali da imballaggio, giocattoli, sigarette e supporti audiovisivi come CD e DVD. Questa cifra rappresenta approssimativamente il 5,8% delle importazioni totali nell’UE.

 

L’evoluzione tecnologica e il ruolo dei social media

Un aspetto particolarmente rilevante emerso dall’indagine riguarda il ruolo cruciale dei social media nella diffusione di prodotti contraffatti. Gli influencer, figure chiave nel panorama della comunicazione digitale contemporanea, vengono spesso coinvolti – consapevolmente o meno – nella promozione di merci illegali. In Romania, ad esempio, influencer del settore fitness hanno pubblicizzato prodotti farmaceutici illegali, compresi steroidi anabolizzanti, portando le forze dell’ordine a smantellare un laboratorio clandestino con oltre un milione di pillole illegali.

Chiaramente la diffusione della digitalizzazione ha modificato radicalmente le modalità operative delle organizzazioni criminali, che ora sfruttano le piattaforme di e-commerce e i social network per raggiungere un pubblico sempre più vasto. Con due terzi dei cittadini europei presenti sui social, e 1 ora e 48 minuti spesi in media al giorno su queste piattaforme, i criminali hanno perfezionato tecniche come il cybersquatting e l’abuso del Domain Name System (DNS) per ingannare i consumatori e distribuire prodotti contraffatti.

 

Le nuove frontiere della criminalità organizzata

Il documento evidenzia come le organizzazioni criminali abbiano sviluppato strutture complesse e interconnesse, caratterizzate da un hub decisionale centrale e livelli multipli di operatività. La catena del falso si articola in varie fasi:

  • Acquisizione della Proprietà Intellettuale (attraverso contraffazione o furto)
  • Trasporto e distribuzione
  • Marketing e vendita al dettaglio
  • Riciclaggio dei proventi illeciti

Un elemento distintivo è la crescente professionalizzazione delle attività criminali con il coinvolgimento di esperti in vari settori: medici, farmacisti, tecnici informatici, designer grafici, consulenti finanziari e avvocati. Queste organizzazioni si avvalgono sia di intermediari interni che esterni, ricorrendo frequentemente ai cosiddetti “crime-as-service providers”, fornitori di servizi criminali specializzati.

 

Salute pubblica e tecnologia nella contraffazione

Il rapporto sottolinea come la contraffazione non sia solo un problema economico, ma rappresenti anche una seria minaccia per la salute pubblica e l’ambiente. I laboratori clandestini dove vengono prodotti farmaci contraffatti e altri prodotti illegali, operano infatti senza alcun rispetto delle norme igieniche e di sicurezza esponendo sia i lavoratori che i consumatori a gravi rischi.

In aggiunta le organizzazioni criminali stanno adottando tecnologie avanzate, come la stampa 3D e l’intelligenza artificiale, per migliorare la qualità dei prodotti falsificati rendendoli sempre più simili agli originali e più difficili da riconoscere per i consumatori e le autorità. I criminali utilizzano macchinari e tecnologie avanzate per replicare ologrammi, loghi e confezioni con un livello di precisione prima impensabile. Per contrastare questo fenomeno, alcune aziende stanno implementando sistemi di sicurezza basati su tecnologie NFC (Near-Field Communication) e codici QR per consentire la verifica dell’autenticità dei prodotti.

 

Impatto sul tessuto economico e strategie di prevenzione

Le ripercussioni di queste attività criminali non si limitano alle perdite economiche dirette per le aziende, ma coinvolgono l’intero tessuto sociale. Le piccole e medie imprese sono particolarmente vulnerabili, subendo danni sia in termini di mancati ricavi che di danno reputazionale. Inoltre, la contraffazione compromette gli investimenti in ricerca e innovazione alterando il mercato del lavoro e minando la competitività dell’economia europea. Un aspetto particolarmente preoccupante riguarda l’infiltrazione delle organizzazioni criminali nelle strutture aziendali legittime: il rapporto evidenzia come l’80% delle reti criminali nell’UE utilizzi strutture commerciali legali per facilitare le proprie attività illecite, creando una commistione tra economia legale e illegale che rende più difficile l’individuazione e il contrasto del fenomeno.

L’approccio al contrasto della contraffazione richiede quindi una strategia multilivello che comprende:

  • Implementazione di tecnologie avanzate per il tracciamento dei prodotti
  • Rafforzamento della cooperazione tra forze dell’ordine e settore privato
  • Intensificazione delle indagini finanziarie
  • Potenziamento delle campagne di sensibilizzazione dei consumatori
  • Armonizzazione delle normative a livello internazionale

Particolare attenzione viene posta alla formazione specialistica delle forze dell’ordine, con focus specifico sulle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain e sulle tecniche investigative in ambito finanziario.

Il rapporto conclude evidenziando come la lotta alla contraffazione richieda un approccio sempre più sofisticato e integrato: la rapidità con cui le organizzazioni criminali si adattano alle nuove tecnologie e ai cambiamenti del mercato impone una costante evoluzione delle strategie di contrasto.

 

La sfida per il futuro si giocherà principalmente su tre fronti:

  1. Il potenziamento della cooperazione internazionale, essenziale per contrastare organizzazioni che operano su scala globale.
  2. L’implementazione di tecnologie innovative per il tracciamento e l’autenticazione dei prodotti.
  3. La sensibilizzazione dei consumatori che rappresentano l’ultimo e decisivo anello della catena.

Solo attraverso un impegno coordinato e continuo sarà possibile contenere efficacemente questo fenomeno che minaccia non solo l’economia, ma anche la sicurezza e il benessere dei cittadini europei. Il successo delle recenti operazioni coordinate a livello europeo dimostra che la strada intrapresa è quella giusta, ma richiede un costante adeguamento alle nuove sfide poste dalla criminalità organizzata transnazionale.

 

L’impegno dell’associazione Italia in Testa nella lotta alla contraffazione e nella tutela della Proprietà Industriale

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