In ambito legale, la protezione dei marchi è un elemento fondamentale per le aziende che desiderano distinguersi sul mercato e tutelare la propria identità. Nella legislazione italiana ed europea esistono diverse tipologie di marchi, tra cui i marchi figurativi e i marchi denominativi. Ma quali sono le differenze tra queste due categorie? E quando è opportuno scegliere un marchio figurativo e quando un marchio denominativo?
In questo articolo analizzeremo le caratteristiche di entrambi i tipi di marchi, i loro vantaggi e svantaggi, e capiremo come scegliere tra un marchio di parola e un marchio con elementi grafici. Chiariremo anche quando può essere utile combinare entrambi i tipi di marchi in una registrazione mista o complessa.
Cosa sono i marchi figurativi
Un marchio figurativo si distingue per l’utilizzo di elementi grafici che servono ad identificare un prodotto o un servizio, enfatizzando la componente visiva per differenziarlo nel mercato. Questo tipo di marchio può essere costituito da immagini, disegni, simboli, loghi o altri elementi grafici. Tuttavia un marchio figurativo può includere anche elementi testuali, ma questi non devono essere predominanti rispetto alla componente grafica. Nei casi in cui il marchio figurativo includa testo in modo significativo, si entra nel campo dei marchi misti o complessi dove la protezione si estende a entrambi gli elementi, ma in modo congiunto.
I marchi figurativi offrono un’ampia libertà creativa in quanto consentono di utilizzare elementi visivi accattivanti per catturare l’attenzione dei consumatori. Questi marchi possono anche sfruttare al meglio il potere evocativo di un determinato simbolo o immagine: un simbolo con un significato particolare o un’icona evocativa possono contribuire a creare un marchio distintivo e memorabile. Questo tipo di marchio può aiutare a creare un’associazione immediata tra il brand e il prodotto/servizio offerto.
È importante tenere presente che un marchio figurativo può incontrare difficoltà di registrazione, soprattutto se non è sufficientemente distintivo o se si avvicina troppo a rappresentazioni descrittive del prodotto o del servizio. È fondamentale che un marchio figurativo sia unico e chiaramente identificabile, altrimenti si rischia il rigetto della domanda di registrazione.
Cosa sono i marchi denominativi
A differenza dei marchi figurativi, i marchi denominativi si basano esclusivamente su elementi testuali quali parole, frasi o combinazioni di parole, per distinguere un prodotto o un servizio. Ad esempio, marchi denominativi famosi sono “Coca-Cola”, “Amazon” e “Apple”, basati interamente sulla parola scritta, senza alcun elemento grafico predominante. Quando un marchio denominativo viene registrato, la protezione copre la parola in ogni sua possibile forma di rappresentazione. Questo offre un elevato grado di flessibilità, poiché il nome può essere riprodotto con qualsiasi stile, formato o colore, senza compromettere la protezione legale.
Tale versatilità permette al brand di aggiornare la propria immagine nel tempo senza perdere la protezione giuridica.
Inoltre, i marchi denominativi possono preservare il patrimonio storico del brand: infatti, la registrazione di tale tipologia di marchio rende più appetibile una cessione di attività, poiché consente agli acquirenti di mantenere il nome del brand beneficiando della reputazione e della notorietà già acquisite.
I marchi denominativi possono anche sfruttare al meglio il potere evocativo di un nome particolare: un nome con un significato speciale, un gioco di parole o una combinazione di alfanumerica possono creare un marchio forte e distintivo.
Sul piano legale i marchi denominativi possono risultare più facili da proteggere rispetto a quelli figurativi, in quanto la loro distintività si basa esclusivamente sul testo che è spesso più semplice da confrontare con altri marchi già esistenti.
Tuttavia, anche un marchio denominativo deve essere sufficientemente unico e originale per ottenere protezione: nel caso in cui il nome scelto per il marchio risulti generico o strettamente legato al tipo di prodotto o servizio offerto, potrebbe essere complesso ottenerne la registrazione, poiché potrebbe non soddisfare i requisiti di distintività richiesti dalle normative. In questi casi può essere utile aggiungere un elemento figurativo per rafforzare il carattere distintivo del marchio, creando una registrazione mista.
Differenze principali tra marchi figurativi e denominativi
Le principali differenze tra un marchio figurativo e un marchio denominativo risiedono nell’utilizzo degli elementi grafici e testuali per distinguere un prodotto o un servizio. Mentre un marchio figurativo si basa principalmente sulle immagini o sui loghi, un marchio denominativo si basa esclusivamente su elementi testuali.
Un’altra differenza significativa riguarda la protezione legale dei marchi perché, come già accennato, i marchi figurativi possono essere più difficili da registrare e proteggere rispetto ai marchi denominativi, in quanto la loro distintività dipende interamente dalla componente grafica. D’altra parte, un marchio denominativo offre una protezione più ampia in relazione alla parola stessa, indipendentemente da come viene rappresentata. Tuttavia, se il nome del marchio non è sufficientemente distintivo, potrebbe comunque incontrare difficoltà di registrazione.
Inoltre, è utile ricordare che un marchio misto o complesso protegge sia la parola che la sua rappresentazione grafica, ma la protezione può risultare meno ampia rispetto a quella di un marchio puramente figurativo o denominativo.
Volendo schematizzare le principali differenze tra marchi figurativi e denominativi, potremo così sintetizzare:
- Composizione: i marchi figurativi utilizzano elementi grafici, i marchi denominativi si basano su elemento testuali.
- Distintività: nei marchi figurativi dipende dagli elementi grafici, nei marchi denominativi dalle parole.
- Registrabilità: i marchi denominativi potrebbero essere più facili da registrare legalmente se sono distintivi.
- Contraffazione: i marchi figurativi possono avere un impatto visivo immediato e possono risultare più difficili da imitare visivamente rispetto a un marchio solo testuale.
Quando scegliere un marchio figurativo e quando un denominativo
La decisione di utilizzare un marchio denominativo o un marchio figurativo può avere un impatto significativo sulla percezione del brand da parte dei consumatori e sulla sua capacità di distinguersi dalla concorrenza. La scelta tra le due tipologie dipende da diversi fattori, tra cui l’obiettivo di branding dell’azienda, il settore di appartenenza e la strategia di marketing. Entrambi i tipi di marchi hanno vantaggi e svantaggi, quindi è importante valutare attentamente le proprie esigenze e considerazioni prima di prendere una decisione.
In linea generale:
- I marchi figurativi sono consigliati quando l’immagine e l’aspetto grafico del brand sono fondamentali per distinguerlo sul mercato. L’icona o il logo permettono di sfruttare l’impatto visivo immediato.
- I marchi denominativi sono consigliati quando si vuole mettere in evidenza il nome dell’azienda o di un prodotto specifico, puntando sul potere evocativo del nome scelto senza legarsi ad una particolare forma grafica di rappresentazione, mutevole nel tempo.
Per alcuni marchi celebri, può essere vantaggioso optare per una registrazione che comprenda sia elementi denominativi che figurativi, creando così una protezione più ampia tramite una registrazione mista o composita. Ciò fornisce protezione legale sia per gli elementi testuali che per quelli grafici distintivi del marchio.
Se l’azienda desiderasse creare un marchio visivamente accattivante e distintivo, un marchio figurativo potrebbe essere la scelta migliore. Tuttavia, è fondamentale assicurarsi che il marchio abbia una componente grafica unica e facilmente riconoscibile, in modo da evitare conflitti con altri marchi registrati. Inoltre è importante considerare se il marchio figurativo sarà in grado di comunicare efficacemente il messaggio desiderato senza l’ausilio di elementi testuali.
D’altra parte, se l’azienda desiderasse mettere in risalto il proprio nome o il nome di un prodotto specifico, un marchio denominativo potrebbe essere più appropriato. Questo tipo di marchio offre la possibilità di creare un legame diretto tra il marchio e l’identità dell’azienda senza dipendere da specifiche rappresentazioni grafiche. È però fondamentale assicurarsi che il nome scelto per il marchio denominativo sia unico e distintivo, in modo da evitare conflitti con altri marchi esistenti.
Volendo riassumere questi concetti, è importante valutare attentamente:
- Se avere un logo o un simbolo distintivo sia essenziale per comunicare i valori e l’immagine del brand.
- Quanto il nome del brand sia descrittivo o evocativo rispetto a prodotti/servizi.
- Le possibilità di evoluzione futura del marchio e della brand identity.
- Eventuali nomi o elementi grafici già utilizzati dalla concorrenza.
- Le norme legali e i requisiti di registrabilità.
Spesso la soluzione migliore sta nel trovare una combinazione armoniosa ed efficace tra nome ed elemento grafico in modo da sfruttare i punti di forza di entrambe le tipologie di marchio.
In conclusione, la scelta tra un marchio figurativo e un marchio denominativo è una decisione importante per ogni azienda che desidera proteggere la propria identità e distinguersi sul mercato. Entrambi i tipi di marchi offrono vantaggi unici e presentano difficoltà specifiche nella registrazione e nella protezione legale. Pertanto è fondamentale valutare attentamente le proprie esigenze, obiettivi di branding e strategia di marketing prima di prendere una decisione.
Un valido consulente in Proprietà Industriale saprà consigliare a meglio e delineare la corretta strategia iniziale per evitare errori o difficoltà successive.
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